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370 la divina commedia

     e queste contingenze essere intendo
le cose generate, che produce
66con seme e senza seme il ciel movendo.
     La cera di costoro e chi la duce
non sta d’un modo; e però sotto ’l segno
69ideale poi piú e men traluce:
     ond’elli avvien ch’un medesimo legno,
secondo specie, meglio e peggio frutta;
72e voi nascete con diverso ingegno.
     Se fosse a punto la cera dedutta
e fosse il cielo in sua virtú suprema,
75la luce del suggel parrebbe tutta;
     ma la natura la dá sempre scema,
similemente operando a l’artista
78c’ha l’abito de l’arte e man che trema.
     Però se ’l caldo amor la chiara vista
de la prima virtú dispone e segna,
81tutta la perfezion quivi s’acquista:
     cosí fu fatta giá la terra degna
di tutta l’animal perfezione,
84cosí fu fatta la Vergine pregna;
     sí ch’io commendo tua opinione,
che l’umana natura mai non fue
87né fia qual fu in quelle due persone.
     Or s’i’ non procedesse avanti piúe,
‛ Dunque, come costui fu senza pare? ’
90comincerebber le parole tue.
     Ma perché paia ben ciò che non pare,
pensa chi era, e la cagion che ’l mosse,
93quando fu detto ‘ Chiedi ’, a dimandare:
     non ho parlato sí, che tu non posse
ben veder ch’el fu re che chiese senno
96acciò che re sufficiente fosse;
     non per sapere il numero in che ènno
li motor di qua su, o se necesse
99con contingente mai necesse fenno;