né valse udir che la trovò sicura
con Amiclate, al suon de la sua voce, 69colui ch’a tutto ’l mondo fe’ paura;
né valse esser costante né feroce,
sí che, dove Maria rimase giuso, 72ella con Cristo pianse in su la croce.
Ma perch’io non proceda troppo chiuso, Francesco e Povertá per questi amanti 75prendi oramai nel mio parlar diffuso.
La lor concordia e i lor lieti sembianti,
amore e maraviglia e dolce sguardo 78facíeno esser cagion di pensier santi;
tanto che ’l venerabile Bernardo
si scalzò prima, e dietro a tanta pace 81corse e, correndo, li parve esser tardo.
Oh ignota ricchezza, oh ben ferace!
scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro 84dietro a lo sposo, sí la sposa piace.
Indi sen va quel padre e quel maestro
con la sua donna e con quella famiglia 87che giá legava l’umile capestro.
Né li gravò viltá di cor le ciglia
per esser fi’ di Pietro Bernardone, 90né per parer dispetto a maraviglia;
ma regalmente sua dura intenzione
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe 93primo sigillo a sua religione.
Poi che la gente poverella crebbe
dietro a costui, la cui mirabil vita 96meglio in gloria del ciel si canterebbe,
di seconda corona redimita
fu per Onorio da l’eterno Spiro 99la santa voglia d’esto archimandrita.
E poi che, per la sete del martiro,
ne la presenza del Soldan superba 102predicò Cristo e li altri che ’l seguiro,