«Se la veduta eterna li dislego»
rispose Stazio «lá dove tu sie, 33discolpi me non potert’ io far nego».
Poi cominciò: «Se le parole mie,
figlio, la mente tua guarda e riceve, 36lume ti fiero al come che tu die.
Sangue perfetto, che mai non si beve
da l’assetate vene, e si rimane 39quasi alimento che di mensa leve,
prende nel core a tutte membra umane
virtute informativa, come quello 42ch’a farsi quelle per le vene váne.
Ancor digesto, scende ov’è piú bello
tacer che dire; e quindi poscia geme 45sovr’altrui sangue in natural vasello.
Ivi s’accoglie l’uno e l’altro insieme,
l’un disposto a patire, e l’altro a fare 48per lo perfetto loco onde si preme;
e giunto lui, comincia ad operare
coagulando prima, e poi avviva 51ciò che per sua materia fe’ constare.
Anima fatta la virtute attiva
qual d’una pianta, in tanto differente 54che questa è in via e quella è giá a riva,
tanto ovra poi, che giá si move e sente,
come fungo marino; e indi imprende 57ad organar le posse ond’è semente.
Or si spiega, figliuolo, or si distende
la virtú ch’è dal cor del generante, 60dove natura a tutte membra intende.
Ma come d’animal divegna fante,
non vedi tu ancor: quest’è tal punto 63che piú savio di te fe’ giá errante,
sí che per sua dottrina fe’ disgiunto
da l’anima il possibile intelletto, 66perché da lui non vide organo assunto.