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240 | la divina commedia |
se mai quel santo evangelico suono
che dice ‛ Neque nubent ’ intendesti,
138ben puoi veder perch’io cosí ragiono.
Vattene omai; non vo’ che piú t’arresti,
ché la tua stanza mio pianger disagia,
141col qual maturo ciò che tu dicesti.
Nepote ho io di lá c’ha nome Alagia,
buona da sé, pur che la nostra casa
144non faccia lei per esemplo malvagia;
e questa sola di lá m’è rimasa».