Quest’è il principio lá onde si piglia
ragion di meritare in voi, secondo 66che buoni e rei amori accoglie e viglia.
Color che ragionando andaro al fondo,
s’accorser d’esta innata libertate, 69però moralitá lasciaro al mondo;
onde, poniam che di necessitate
surga ogni amor che dentro a voi s’accende, 72di ritenerlo è in voi la podestate:
la nobile virtú Beatrice intende
per lo libero arbitrio; e però guarda 75che l’abbi a mente, s’a parlar ten prende».
La luna, quasi a mezza notte tarda,
facea le stelle a noi parer piú rade, 78fatta com’un secchion che tutto arda;
e correa contra ’l ciel per quelle strade
che ’l sole infiamma allor che quel da Roma 81tra’ Sardi e’ Corsi il vede quando cade.
E quell’ombra gentil per cui si noma
Pietola piú che villa mantovana, 84del mio carcar diposto avea la soma;
per ch’io, che la ragione aperta e piana
sovra le mie quistioni avea ricolta, 87stava com’uom che sonnolento vana.
Ma questa sonnolenza mi fu tolta
subitamente da gente che dopo 90le nostre spalle a noi era giá volta.
E quale Ismeno giá vide ed Asopo
lungo di sé di notte furia e calca, 93pur che i Teban di Bacco avesser uopo;
cotal per quel giron suo passo falca,
per quel ch’io vidi di color, venendo, 96cui buon volere e giusto amor cavalca.
Tosto fur sovra noi, perché correndo
si movea tutta quella turba magna; 99e due dinanzi gridavan piangendo: