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226 | la divina commedia |
«O tuo parlar m’inganna, o el mi tenta»
rispose a me; «ché, parlandomi tosco,
138par che del buon Gherardo nulla senta.
Per altro sopranome io nol conosco,
s’io nol togliessi da sua figlia Gaia.
141Dio sia con voi, ché piú non vegno vosco.
Vedi l’albór che per lo fummo raia
giá biancheggiare, e me convien partirmi
144— l’angelo è ivi — prima ch’io li paia».
Cosí tornò, e piú non volle udirmi.