Vedea Briareo, fitto dal telo
celestial, giacer da l’altra parte, 30grave a la terra per lo mortal gelo:
vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte,
armati ancora, intorno al padre loro, 33mirar le membra de’ Giganti sparte.
Vedea Nembròt a piè del gran lavoro
quasi smarrito, e riguardar le genti 36che ’n Sennaár con lui superbi foro.
O Niobè, con che occhi dolenti
vedea io te segnata in su la strada, 39tra sette e sette tuoi figliuoli spenti!
O Saúl, come in su la propria spada
quivi parevi morto in Gelboè, 42che poi non senti pioggia né rugiada!
O folle Aragne, sí vedea io te
giá mezz’aragna, trista in su li stracci 45de l’opera che mal per te si fe’.
O Roboam, giá non par che minacci
quivi ’l tuo segno; ma pien di spavento 48nel porta un carro, senza ch’altri il cacci.
Mostrava ancor lo duro pavimento
come Almeon a sua madre fe’ caro 51parer lo sventurato adornamento.
Mostrava come i figli si gettaro
sovra Sennacherib dentro dal tempio, 54e come morto lui quivi lasciaro.
Mostrava la ruina e ’l crudo scempio
che fe’ Tamiri, quando disse a Ciro: 57«Sangue sitisti, e io di sangue t’empio».
Mostrava come in rotta si fuggiro
li Assiri, poi che fu morto Oloferne, 60e anche le reliquie del martiro.
Vedea Troia in cenere e in caverne:
o Ilión, come te basso e vile 63mostrava il segno che lí si discerne!