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inferno - canto xxiii 101

     salvo che ’n questo è rotto e noi coperchia:
montar potrete su per la ruina,
139che giace in costa e nel fondo soperchia».
     Lo duca stette un poco a testa china,
poi disse: «Mal contava la bisogna
142colui che i peccator di qua uncina».
     E ’l frate: «Io udi’ giá dire a Bologna
del diavol vizi assai, tra’ quali udi’
145ch’elli è bugiardo, e padre di menzogna».
     Appresso il duca a gran passi sen gí,
turbato un poco d’ira nel sembiante;
148ond’io da li ’ncarcati mi parti’
     dietro a le poste de le care piante.