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sopra la rima 383

non si può recare in dubbio che da molte ragioni fiancheggiata non venga la opinione di coloro che dalla volgar nostra poesia sbandire ne vorrebbero la rima: tra le quali non tiene certamente l’ultimo luogo il vedere che, colpa la rima, uno dice non quello che vuole, ma quello che può1.

          Poscentique gravem paersaepe reddit acutum;

Il vedere ch’ella trasporta sempre il poeta più là che non gli sarebbe mestieri, che troppo spesso lo guida fuori del retto sentiero,

                    Sì che molte fiate
                    Le parole rimate
                    Ascondon la sentenza
                    E mutan l’intendenza;

per non dire col poeta francese:

          La raison dit Virgile, et la rime Quinaut.

In effetto quanti versi superflui o posticci, quante viziose circonlocuzioni, quante espressioni improprie, quanti epiteti inutili e flosci, quante parabole bolse, come disse colui, e di sentenze vote, che ci stanno solamente per riempitura, non si trovano ne’ nostri poeti

  1. Un poéte anglais, disais-je, est un homme libre qui asservit la langue à son génie; le Français est un esclave de la rime, obligé de faire quelquefois quatre vers pour exprimer une pensée qu’un Anglais peut rendre en une seule ligne. L’Anglais dit tout ce qu’il veut; le Français ne dit que ce qu’il peut.

    Voltaire dans le discours sur la tragédie a mylord Bolingbroke.