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ed ella potesse, e per l’armonia, e per la ricchezza de’ vocaboli, e per la composizion delle parole, e per certa franchezza, varietà e venustà nei modi del dire aver corso con le antiche e con le più belle tra le moderne. Né sarebbe da temere, egli aggiunge, non a felice fine avesse da riuscir la cosa, quando la scelta delle nuove voci e delle espressioni che mancano, fosse fatta in modo che venissero non a sformare, ma a nutrire e ad abbellire la lingua. Se le più colte persone incominciassero ad usarle sobriamente, gli altri le ripeterebbono per vaghezza di novità; ed eccole alla moda: in quella guisa che un nuovo sentiero che si apra in un campo, diviene in picciol tempo la strada battuta esso, quando al vecchia strada si trovi più malagevole e più lunga1.
- ↑ "Mais il faut se ressouvenir, que nous sortons à peine d’une barbarie aussi ancienne que notre nation.
. . . sed in longum tamen aevum
manserunt, hodieque manent vestigia ruris.
Serus enim Graecis admovit acumina chartis etc.
Horat., Ep. I, Lib. II.Il nous faudroit, outre les mots simples et nouveaux des composez et des phrases, où l’art de joindre les termes qu’on n’a pas coûtume de mettre ensemble, fit une nouveauté gracieuse.
Dixeris egregie, notum si callida verbum
reddiderit iunctura novum . . .
Horat., Art. poet.
. . . Prenons de tout côtez ce qu’il nous faut, pour rendre notre langue plus claire plus précise, plus courte et plus harmonieuse." etc. Fénelon, Lettre à l’Acad. Franç, art. III.