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SAGGIO


musica; le quali hanno dinanzi il bello esemplificato, ed essa non l'ha. Quelle non hanno in certa maniera che ad aprir gli occhi, contemplare gli oggetti che sono loro dattorno, e sopra quelli formare un sistema d'imitazione: l'architettura al contrario dee levarsi in alto coll'intelletto, e derivare un sistema d'imitazione dalle idee delle cose più universali e più lontane dalla vista dell'uomo: e quasi che con giusta ragione dir si potrebbe che tra le arti ella tiene quel luogo che tiene tra le scienze la metafisica. Ma quantunque il modo con che ella procede, sia diverso dal modo con che procedono le altre, la perfezione sua sta in quello, in che sta la perfezione delle atre tutte: e ciò è, che nelle sue produzioni ci sia varietà ed unità; così che l'animo di chi vede nè sia ricondotto sempre alle medesime cose, onde si genera sazietà, nè distratto in diverse, onde confusione; ma risenta quel diletto che, dallo scorgere negli oggetti che gli si presentano, novità ed ordine, ha necessariamente da nascere: perfezione che ravvisano i filosofi nelle opere della natura, madre primiera e sovrana maestra d'ogni maniera d'arti. Ora vediamo per qual via possa giugnere l'architettura all'ottimo stato, possa conseguire il fin suo. Al tenoi che gli uomini avvisarono di ridurre l'architettura in arte, non è egli naturale a pensare che tra tutte le materie con che edificar poteasi, pigliar dovessero le forme da una materia sola, onde potere stabilire certe e determinate regole nell'ornare gli edifizi, nel