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AL MOLTO REV. PADRE
SAVERIO BETTINELLI
DELLA COMPAGNIA DI GESÙ
FRANCESCO ALGAROTTI
Dovrebbe farmi levare in superbia il giudizio che ha recato V. R. di quella mia scrittura in francese, e darmi animo sopra tutto a vieppiù coltivare quel bello idioma in cui ella ha posto tanto studio e pare che faccia le sue più care delizie. Se non che, quanto sia difficile impresa il piacere a così superbi giudici, come sono le sue orecchie o quelle de’ Parigini, io l’ho provato abbastanza; ed ho potuto conoscere il pericolo a che altri si mette scrivendo in una lingua non sua. Sopra di tal materia ho distese alcune considerazioni che a lei trasmetto, non già per distorla dallo scrivere in francese, o in qualunque altro idioma a lei più piacesse, chè dai pericoli non hanno da essere ritenuti