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SOPRA L'ARCHITETTURA

ciò che è puro ornamento, ed abbia nelle sue produzioni condesceso talvolta anch'essa ad una non meccanica bellezza. Ma per quanto austero ne' suoi principi parer ne possa il folosofo, è pur forza confessare che insino a qui egli non si dilunga gran fatto dalla sana dottrina de' migliori architetti. Il Vignola nello interiore di S. Andrea di Pontemolle ha tolto alla cornice il gocciolatoio ed il fregio, non vi lasciando che il solo architrave, dove impostare la volta. Il Palladio non ha mai posto nelle facciate dei tempi due ordini l'uno sopra l'altro; ma tali ha sempre usato di farle da potersi quasi leggere nella fronte dello edifizio, come e' sia costruito al di dentro: e lo stesso accuratissimo autore nel capitolo degli abusi dà singolarmente taccia a coloro che, per voler dare alle loro opere maggior garbo e un certo che di pittoresco, si dipartivano dalla strettezza delle regole; a coloro che, come dice il Vasari (1), andavano dietro più alla grazia che alla misura. Il nudare gli edifizi di buona parte de'loro predicato da altri che sopra l'architettura hanno in questi ultimi tempi più sottilmente ragionato (2): e in fine egli è

(1) Lettera del Vasari nei dispareri in materia di architettura e prospettiva di Marino Bassi milanese.
(2) Vedi Perault traduzione di Vitruvio, nota I al cap. I del lib. V. e nota 8 al cap. 5 del lib. VI; e Frezier, Dissertation sur les ordres d'architecture, Strasbourg, 1738, che si trova in fine del terzo tomo della sua Stereotomia: e vedi ancora Essay sur l'Architecture, Parigi, 1753.