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Dialogo secondo. | 79 |
conveffa rende convergenti i raggi paralleli, e divergenti; poiché convergenti si chiamano que' raggi, che da varie parti tendono ad unirli il un purfto, come fanno i viali dì que* bofchctti chiamati Stelle, i quali da varie parti tendono tutti 5 unirli nel mezzo del bofehetto medefimo Quelli viali, m’interrupe la Marche fa, il potrete-, bono anco, mi pare, chiamar divergenti per uno, che folle nel mezzo del bofehetto, da cui fi partono allontanandoli Tempre l’un dall’altro. fc non Vi manca, rifpos’io,o Madama, che di fcattao: lare un po’ di Euclide e di Apollonio, di pam di tempo in tempo qualche dilazione, e vot iìete Geometrefia.
Ma per seguitare la traccia di quelli raggi, che abbiam cominciato; più il punto, donde i raggi divergenti partono, è lontano dalla ente, c più è vicino alla lente, e al foco di ella il punto, in cui li unifeono; e per lo contrario pm e vicino alla lente il punto, donde i raggi divergenti partono, e più è lontano dalla lente, e dai foco di efla il punto, in cui fi unifeono; purché però il punto, donde quefti raggi partono, noniìa a certe tali diftanze dalla lente; in cui non li unifeon più, ma ne efeon fuori o paralle 1, o divergenti. Gli Ottici per indovinare gl ninniti scherzi, che quefti raggi ponno fare, col foccorfo di una certa feienza chiamata Algebra, il cui dominio fopra tutta la Finca dittefo, agli uh civili refafi poi neceOaria, a valutar gli azzardi de giuochi il più alla bizzarria della Fortuna fogget.ti, mercè Tingegnofo intereue, s’è insinuata, ed