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Dialogo secondo. 69

a dire della marnerà, onde noi vedtamo? Tanto meglio, replicò ella. Egli mi pareva in verità assai strano, che avendomi voi parlalo un,to della diverfa maniera, con cui polTum veder le cole non mi dovette mai parlar della maniera, con cui vaiamo. Io non /raderò dunque, n/pos io, più lungo tempo. a tfmfi^gS* Arandovi la maniera con cui mi ve -et e, parade anco quella di vedermi un P o altrimenti che non fate.

A due accidenti principalmente e feg^eua k luce, alla riflefiìone, ed alla reazione. La riflessione succede quando i globetti della.luce lutando nelle parti folide de; corm, *^Z$£i no i Carrettini, ribalzano indietro, «m^upalla fa, quando urta contro la terra, t queLU equella luce di nflelììone per cui noi ved a -1corpi tutti, la Luna, i Pianeti il Cielo e tuuele altre cole, coìtone il Sole e e Stelle, la Hamma, e gli altri corpi qui m terra, C^ 1 ^ me da fe. La Rifrazione succede, quando i globetti della luce- pafsando per esempio dall'aria nell'acqua, o nel vetro, e incontrando ne pori, U ne’ vini di quelli corpi, vi *co> però che il raggio, che non ^ckouoa nlza,o ferie di globetti, fi rompe e devia dalla luailrada, ^drizzandoti egli nel fuo fafeaggio a tra,mente da quel che faceva innanzi. 1 corpi aUm, o trafparenti, che dan paffaggio alla lu.e,come l’acqua, l’aria, il vetro e il chiamano mezzi; E quindi fi dice, che la reazione fuccede nel pattar, che fa la luce da un mezzo