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66 | Dialogo Secondo. |
sioni cagiona, verfi galanti, e lettere amoro fé nella Cina. Le nofire Galatee, e le nolìre Veneri non avrebbon nè un biglietto, nò un verfo, c farebbon* ivi caricature. La Letteratura conduce nel medefuno Paefe a’ primi gradi nel Governo, e vi fi fanno più cirimonie per creare un Dottore, che non fe ne fanno per avventura in Polonia per eleggere il Re. La Mufica, e la Danza, che fon tra noi, come già altre voice appreflo i Greci, uno degli efercizj delle perfora Nobili, non fon’elleno riguardate in Periia, qual già nell* antica Roma, come impieghi fcandalofi;e quefte medefime Donne che danno tanti moti, e tanta inquietudine all’Europa, non farebbono elleno nell’Oriente tenute chiufe in un Serraglio, e guardate dagli Eunuchi? In verità che fe non vorremo porre quefta differenza di vedere il Mondo tra uomo e uomo, converrà almeno porla tra Nazione e Nazione, come tra gli Orientali, c noi; fe per avventura non fi voleffe fare un’eccezione in grazia delle pazzie, che pare abbiano fùl genere umano diritti più eiìefi, e piùuniverfali. Gli antichi Greci, i Romani, gli Orientali, e gii Americani Nazioni per tante terre, e per tanti mari dtfgiunte, ebbe* comune la follia di creder,che la Luna, allorquando fi eecliiTa, ciò che avviene per l’ombra delia Terra, che l’ofcura, fofle per un modo, o per altro in gran pericolo e in gran travaglio, nel qual credeano di foccorrerla, c farle animo col fracaffo, cogli urli, cpUe grida, e collo fhepito delle lor ciancierc.
Voi vi siete raddolcito un poco, ripigliò la