vetro medefimo, onde farti quella più forte nfleffionc?
Senza di che fe fi pone acqua, od ogho
nmediamnente dietro al vetro, U nflefiìone e
più debole. La luee troverà ella WP««£
hde nell’acqua, o nell’ogho che nell ar a? H m
fine fé l’aria, che è dietro al vetro, con uno ili.umLo
a tal uopo farro fi rimovera M<«pcftl«fldhone farà molto più forte di quel o che: tofle,
quando v’era l’aria. Direte voi che la luce nei
ftno del voto un maggior numero di PJf" J? 1
incontra, che nell’aria? Dio mi guardi dal di lo,
rifpofc la Marcherà. Io diro fempre, effe Ma
forza npulfiva, caufa della ntóone Io quelli
cafi replicai io, ella non è la npulfiva, ma 1 artrauiva
Allorché un raggio efee dal vetro nelL
Si è attirato dall’aria, e dal vetro; quindi
m a’par c di elio, quella cioè che al vetro e pm
vicina ritorna in dietro, come fe folle 8a;a*jfte£
SSfSTfi rimuove affatto, effendo, molnffimo
attirata dal vetro, e quafi niente da ciò che iella
quando Una è rìmoOa, ritorna m d*c*«> qua*
tutto Ma fe dietro al vetro fi pone acqua, od
o R o.’che lo attira molto più che lana una minSr
parte di elio dee ritornare m die re, che
quando v’era l’aria, finché bilanciando le forze
de’ due mezzi, ficcome allora quando al vetro li
a PP nca e un liqu’ore, che ila apprcho coj
5£d«Gtaa denfnà, o un’altro %
rageto dee paffar tutto, e in quel o eafo non v
Sec riffeffione alcuna. ralmealpuò
ftabihre, che la forza attrattiva e la ca da dllU?Sl de’ raggi, allorché la luce passa per un