que ci guidi la Verità. Voi riguardate, ripigliai
io, e con ragione, come un’Enigma della Fiiica,
che i mede-fimi corpi debbano attraerh, e diicacci
at-fi. Ma l’Enigma non farebbe egli maggiore,
£c io fi diceffi, che quelle due così contrarie forze
l’attrattiva, e la ripuliva fono della medeùma
natura, e ch’ella non è in fomma che la medeiima
forza, che fi mani fella di veramente, e m varie
circoftanze? Voi chiamate, difs’ella ’mezzo
forridendo, la forza ripulfiva, la medefima che
l’attrattiva? L’una fa tutto il contrario dell’altra,
quefta attrae, e quella difeaccia. Sono eglino
quelli gli alti, e i fublimi Mifteri della Filofofia,
di cui appena che mi facette degna, e per
li quali bi fognava tanto apparato? Non fi nd liceo"
eglino all’arrogo, e all’alletto del Medico di
Molière, che è la mede lima cola? Ah Ah, faggiuns’io,
voi vi burlate delle cofe più facre della
Fifica, e delle quali non vedete ancora l’ufo.
Quanto dì profano vi refh ancora! Ma voi ne
farete ben p re Ilo punita. Ricordatevi della condufione, che deducete pur poco fa voi medefima
intorno a quella ftefla attrazione, di cui eravate
così fchiva. La Dime per altro dovrebbeno
maravigliarfì meno di qualunque altro, come
una me de lima cola produr polla contrarj effetti
Unaiomma ritenutezza,e una mamfefia parzialità
verfo alcuno, non vengon’elleno molte volte dal
medclimo principio, e non fann’elleno conchiuder
loftello a’Conofcitori? Il Sole indura, e ammollifee
fecondo le diverfe circoftanze, nelle quali
e/e reità il fuo calore. Nelle azioni più strepitose