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278 | Dialogo Sesto. |
si prepara già a far vela dalla Francia al fondo del Seno Botmco per determinare in fine, fe e poiTibile, unitamente coli" altro al Perù a vera figura délli Terra, e a cui per l’ardor delle Scienze di cangiar dà l’animo colle agghiacciate rupi, eco deferti della Lapponia i Giardini, e le delizie della Refidenza del Piacere, ci recherà offe trazioni molto più efatte, che non abbiamo folla denfità dell’aria, e fulle rifrazioni di quel Clima, che non fono ancora fiate guari cfaminate da occhi Fllofofìci.
Neil’America Settentrionale l freddi fono incomparabilmente più acuti che nel Europa a una medefima diftanza dal Polo. l’I in que’ mari montagne di giaccio, che In no forfè la medefima et! del Mondo, tra le quali fon fi trovate talvolta Navi a vele piene, così immobili, coSk SÌ"» fece. Terra" Il Signor Halley, ir i cui l’Inghilterra venera il compagno, e lco óci g alNevvton, gli oggetti della cui metazione gon fon mai nè leggieri nè piccoli, crede che quei Paefi foffero per avventura altra volta pm vicini al Polo, che non fono ora, che una Comela che urtò 4 contro la Terra, cangiandone la dazione gif abbia allontanati, tettando tutta via ivi gran riferbatoj di ghiaccio, che il era?órm!to g innanzi a quefto «tibll *«%* poi il calore ne’ feguenti fccoh fi a Ut o a fonde J lo valevole. Quindi gli acuti freddi, e una pm forte rifrazione, che cagionano. Alcuni Inglefi, che ohi di un fecolo fa cercarono fenza trovarlo £& America Settentrionale un pauag gl o al Mar