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Dialogo Sesto. 259

volete fregare pervia di Parabole; Lattrazione grandiffima, che i corpi fentono, fc fi può dir col dallaTerra,incapacì gli rende a fentir quella degli altri corpi, che gli circondano. I corpi non attraggono, replicai io, che in proporzione Sella quanmà di materia, che contengono Io mi fervo francamente con voi de termini de Matematici, poiché e" mi parrebbe di fa e altr menti torto a chi à già Gioito «"«JS una palla d’oro, oltre a molti altri vantaggi eh ella a, à maggior potere attrattivo d una di legno, come quella che a maggior pefo, e fe quella pefa cento volte più di quefta j che e quanto dire, fe cento volte pm di materia contiene, cento volte ancora più che 1 altra avrà in fe d’attrattivo potere. Ora 1 attrazione, che da quefto gran pallone, a cui noi {ìam iopra, fi diffonde per ogni verfo,ogni co fa a fe tragee con una forza immenfa, e c’impedifce di vedere gli effetti della particola!" forza, che fra loro efercitano le pallottole, da cui fiam circondati. Un globo della medefìma denfuà della Terra, c d’un piede di diametro attrae un corpicciuolo preffo alla fua fuperficie porto venti milioni di volte meno, che non fa la Terra; L’attrazione delle più alte Montagne verfo i corpi come del Pico di Tenariffe, dell’Ararat, o di quello

Re degli altri fuperbo altero Monte,
Cti Italia tutta imperioa parte,
E per mille contrade, e più compatte
Le spalle, il fianco, e Vuna, e l’altra fronte,