formata da’ vapori, e dalle efalazioni di quello
noftro bailo Mondo. Ma esse non vi vollero già
fllre lungo tempo, poiché oltre a’ molti antichi
Filofofi, che le confiderarono, come una delle
non paffaggiere, ma durevoli Opere della Natura,
gli Agronomi, i quali doveano avere la loro parte
in una co Ci, che è fopra dì noi, ci afficurano
efferelle lontamffimc dalla Terra, ed alcune effeme
più lontane del Sole me deli mo. Queste
Comete, dille la Marchefa, fono almeno di mal’augurio per li Sistemi, se non fono per le Tette
coronate. Né quelle furono, foggi uns’io, le fole
noje, ch’elle diedero a’ Filolofi. Pofte ch’elle
furono tra’ corpi celefti, non fi poterono accordare
colla folidità, ch’era fiata accordata a’ Cieli
fu Ila parola d’Ariiìotele; coficchè, fe non li volle,
che frac a (Tallero, e ger tallero in pezzi tutto l’Universo paflando per quefti Cieli Ariftoteliei, bi fognò nfolverfi a farli fluidi; e fatti, che furori fluidi divennero Vortici, contro i quali effe rinovanon
più che mai viva la guerra per diftruggere
una vaghiffima immaginazione, ch’era Hata dal
Mondo ricevuta con tanto applaufo, e a cui altro
son mancava che la verità. Alcune di effe non
in fatto Talora difficoltà di traverfar tutte le orbite
de* Pianeti venendo quali a dirittura dall’alto
del vortice fino al Sole, alcune fi fon moffe
per un verfo totalmente contrario a quello de*
Pianeti fenza ricever nè in un cafo, nè nel!" altro
alcun rirardamenro nel loro moto; il che avrebbe
dovuto fenza dubbio fuccedere, fe vi folle una
materia, che g traile intorno al Sole, e giraffe a