Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/230

218 Dialogo Quinto.

restiero di là dal mare? Altrettanto è gloriofo per éffià lui di dare a tutti i popoli perfino lezioni di Toletta. Quella non è già la fola, rifpos’io L Se volete che un’azzurro non paja verde la fera, il che potrebbe forfè feoncertar l’armonia d’uà abito, e Dio fa poi di quanti malanni effer cagio* ne, toglietelo ben puro; altrimenti i raggi azzurri mefcolati co’ gialli ch’egli riflette in maggior copia al lume delle candele, potrebbon farla per avventura apparir verde. E quelli fono i nodi Gordiani dell’Ottica, che quello fittemi* feiogliefenzaeluderne gli Oracoli. Quelll Fenomeni egli fpiega felicemente, incfplicabili ad ogni altro fiftema. Ogni fpiega?ione equivoca, ogni prova, che non abbia forza di dimoltrazione, è da elio rigettata.

Un’analogia, per e Tempio, che G. trova tri la produzion de’ "colori, e delle altre cofe, che feiv virebbe di prova ad un altro {Ulema, non può* fervire a quello, che per ornamento e per luiTo. Si è ultimamente feoperto, che gl’infetti, gli uomini, gli animali tutti, e le piante, in luogo d’effe l’continuamente riprodotti dalia Natura, non fanno, che fvilupparil da’ loro rispettivi germi, o femi, ove realmente contenuti fono, allorché trovino le difpofìzioni ne celiarle per ciò fare; gli animali, un’utero, e le piante, un fuolo, e tutti fticchi e certi gradi di colore, e limili altre cofe allo fviluppamento loro neceffarie. Similmente i colori non fon già prodotti a ci afe una rifrazione, o rifieffiooe, o altra firn il caufa» come altre volte crede ali t ma il Sviluppano, se è