arte più confa mata, e del fangue di migliaja
d’uomini, confitte a prendere una Piazza, che li
dee render forfè dopo due me fi in virtù d’uà
Trattato. Ma ritornando alla voi tra fperienza,
dico volha, perchè fe ben voi non l’avete ritrovata, di ritrovarla però la neceflìcà per compimento
del frftema veduto avete; il nolìro Filofofo
non l’abbandonò, finché non l’ebbe variata iti
mille maniere. Bifognava impedire alcuno de
raggi colorati di pallar per la lenre,affin di vedere
fe il bianco dell’imroaginetta circolare da elfo
fatta, alterato perciò ne venifle. Fgli adunque or
dell’uno impedì il pailaggio, or dell’altro; e il
bianco fi rrafmutava in quel colore, che nafeer
dovea dalla mtfcolanza di quelli, che paffavano;
il qual bianco compariva di nuovo, fe fi lafciavan
di nuovo pattar per la lente i raggi intercetti.
La mancanza di alcun colore nel!’ fan maginetta
circolare, che di pattar s’impedide, elegantemente
vedeafi con un prifma all’occhio, da
cui ne’ componenti fuoi colori per la di ver fa loro
rifrazione era rifolta, perchè laddove fe patta van
tutti, e per confeguente ella era bianca; fi vedeva
per vìa del prifma di tutti i colori pur tinta a
guifa d’Iride; fe alcuno n’era intercetto, quello
altresì vedeafi nell’immagine formata dal prifma
mancare; Uno a tanto, che non lafciando pattare
per la lente, che un folo colore, quello folo era
altresì veduto col prifma. Se poi per via de’ denti
di un pettine, che li muovere rapidamente in
sù, e in giù alla lente, s’intercettavan di mano
in mano tutti i colori, l’immaginetta circolare