diverfa ri frangibilità, per mollrarfi _ forfè vero fuo
Awerfario anche nel metodo di filoiotarc , à
meffb infieme un certo da altri accennato già , e
non feguito general fi ite ma fopra cafi particola-
rismi , i quali a ben efaminarli fono confeguen-
ze di quello ch'egli penfa aver gettato a terra .
Mi fuppone de* fondi, e de' mezzi chiari, ed of-
curi,ìa diverfa combinazion de' quali, a fuo giu-
dizio, è cagione della diverfità de' colori. Una
combinazione di chiaro, e d'ofeuro, m'interruppe
la Marche fa, potrà ella mai produr del.roiTo , o
del giallo? Egli è bene fventurato quel fenome-
no, mi pare, che fi lafcia fpiegar da quefio Alte-
rna. Forfè, rifpos' io forridendo, que' fenomeni,
che nell'effer loro In contravvenuto a qualche
legge, i moltri, fe ve ni, dell'Ottica, la Natura
li manda a quello fifrema da fpiegare, e quefti
volili bei colori non lo meriterebbono anch' effi
per efTer puniti un poco del tanto male che in
fatto? Ma vedete fventura de* poveri colori del
prifma, che certamente non meritano, e ciò vi
darà idea del valore di quefto fiftema . QuelU
colori allorché un raggio di Sole dal prifma è (ir
fratto , nafeono, fecond'effo per via di due forte
d'immagini, luna fatta dalla difperfione de' raggi
del Sole, l'altra de' raggi del Cielo i quali a que'
del Sole contigui fono. Difperfione! efclamò la
Marc he fa. Si ardifee ancóra di farla comparire di
nuovo in fccna ? Non 4 egli mai veduto la fpe-
rienza del fecondo prifma in piedi, che l'à una
volta per fempre dall'Ottica sbandita? Gli occhi
degli Autoii , rifpos' io , fono altramente fatti