opposta, la feriscano ora obbliquamente, e di sbiescio. La rifrazione adunque che doveano soffrire per traverso, e da lato i colori, passando di nuovo per questo secondo prisma in piedi, era quella, che dovea decidere, o per la diversa rifrangibilità Nevvtoniana, o per la dispersione del Grimaldi, o in fine per una inegualità di rifrazioni fortuita, e casuale, che non è di nessun sistema. Imperciocché fe la immagine del Sole
fatta dal primo prifma, che rifrangeva di baffo m
alto, era colorata, e bislunga per una difperfio-
ne, o dilatazione di ciafcun raggio incidente ,
che pure di baffo in alto fi facea; una feconda ri-
frazione per traverfo e da lato, cagionata dal fe-
condo prifma in piedi , doveva fimilmente di-
fperder di nuovo, e dilatar per traverfo 1 raggi
di qucfta immagine, e renderla altrettanto bif-
lunga in larghezza, quanto ella lo era innanzi in
lunghezza; in modo che fu Ila muraglia delia llan-
za the era dietro al fecondo prifma, fi dipingerle
una nuova immagine diverfamente colorata da
quel che lo era innanzi, e di una figura apprtffo
a poco quadrata. Se poi la immagine fatta dal
primo prifma era colorata, e bislunga per una
inegualità di rifrazioni accidentale , e fortuita ,
chi fa qual bizzarria avelie prodotto il cafo nella
combinazione del fecondo prifma, e nella nuova
rifrazione , che fi faceva alla luce foffrire ? Ma
qualunque cofa prodotto egli avelie , non dovea
mai certamente produrre ciò, che volea il filic-
ina Newtoniano; fecondo il quale fe la immagi-
ne fatta dal primo prifma era colorata, e bislun-