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Dialogo Quarto. 151

sesso alcuno, altri che gli ân tutti e due, ed altri perfino che bastano a se stessi per la propagazione della loro specie. La ragion degli uomini si è ripulita a misura, che si è considerata più quella de’ bruti, e le Arti medesime si sono perfezionate dalla osservazione sopra certi animali riguardati comunemente o con orrore, o come il rigetto della Natura. I ragni stessi anno fornito alle nostre manifatture una novella seta, e le ova d’un pesce, benché ignoto ancora, potrebbon darci con pochissimo apparato un bel color di porpora non inferiore al cotanto rinomato degli Antichi. Vi parlerò io delle sperienze intorno al peso dell’aria, ed alla forza, che compressa, ella à di dilatarli, chiamate altra volta i miracoli di Magdebourg, intorno all’equilibrio de’ fluidi, alla vegetazione, e coltura delle piante, per cui la Società à ricevuto tanti comodi e ornamenti? Il vostro Giardino medesimo si è abbellito per esse del zampillare, e del dolce mormorio di queste artificiose Fontane, ed effe fomminilìrano in gran copia alle tavole Settentrionali il delizi ofo Re de’ frutti, di cui la Natura non avea favorito che un più caldo Emisfero. La melarancia della Gina nel molo di Portogallo da effe, non à molto, trafportata,l’arfura della Irate dolcemente ci rinfrefea, ed effe efprcffero dalle viti del Reno folle roccie e full’arfe ceneri delle Canarie trafpiaurate, quel dilicato fugo cosi amico de’ dolci brinditi e del palato delle Dame.

Noi andiamo Tempre, tìifi’ ella, di bene in meglio. Non è egli quefto il grappolo della Terra