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Dialogo "Terzo.

-ne del mono . Nella niedcfim a maniera la maggiore o minor forza delle vibrazioni nella materia 'eterea o nel nervo ottico produce la maggiore o minore intenfìone della luce. La differenza della prontezza delle vibrazioni nell'aria o nel nervo dell'orecchio produce la differenza de' toni , iorae il baffo, l'acuto, e 1 loro differenti gradi ; e la differenza della' prontezza delle vibrazioni nella materia eterea o nel nervo ottico, non produce ella la differenza de' colori, come il rollò-, -il -giallo, e gli altri, che fi panno in certa maniera confiderare come i toni della luce?

Io non credo, dille la Marchefa , che giammai fimilit udine, nè men da' noltri Predicatori , fia fiata portata più lungi di quella. Ella Io è ? riipos' io, ancor più. Siccome varie e differenti vibrazioni s* incrocciano, e fi tagliano infieme , fenia diftruggerfi l'una l'altra, anzi lenza nè men turbarli, ficcome reggiamo tutto giorno avvenire ne' concerti di Malica, in cui te' vibrazioni delle corde cfun violino non turbano quelle d'un ba0o, o d'altro finimento; eo&V le differenti vibrazioni, che vengono all' occhio nolìro dà tfarj colori, non de^iò ttHbarfi, benché fi taglino tra di loro, e s* incroccino inde me. Quelli vorticeni per la loro fluidità -pò tran crafmettere le differenti vibrazioni di di veri! colori a varie parti, il che non potean fare per la loro durezza ì globetti; heUa -'miniera che l'aria per la fua fluidità trafmette a vàrie parti i Afferenti Tuoni d'un concerto di Mufica : il che parve al Malebranche cosi ^difficile da poterli spiegare , che disse