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130 Dialogo Terzo.
che fìano ftajti giammai . Oltre che ciò , quant' ella folle nect Ilaria, può farvi m ari ifetlamen te vedere: voi potere e iter ftcura , che la fi mp licita , che Tempre a fatto le delizie di quella Setta, noa le può mancare . Egli fi è un* Idolo, a cui facrifieano ogni cofa, talvolta anco la verità medefìma, quella verità, che fu chiamata da un'Antico Cittadina del Cielo , e Conviva degli Dei . Ma prima di venire a quella Riforma , egli è giudo che vi fi proponga la gran difficoltà , che vi dee far rinunziar per Tempre a' vollri globetri . Gravi lotte quello fi (tema , come già l'Ercole della Favola, fin dal fuo nafeimentoa foilener ebbe : ma non forfè con egual bravura né trionfò . Obbiettare no con gran ragione alcuni , che fecondo le leggi de' vortici dal loro Inventore fteffo inabili te, le Stelle non già di materia Tortile , ma dì quella del terzo elemento co m porte , in vece di effe r di luce fcintillanti, di opaca crolla ricoperte farebbono; e quand'anche Iuminofe foiTero , non dovrebbe no per la contraria ed egual prefìionede' vortici effer da noi vedute. ..Per gravi che queìi e obbiezioni fo Uè r o , non i fc oiTe ro però la fede de' buoni Carcefiani: ma quella, che fon per prò porvi', parve anche ai più zelanti e a' più fervorolì tra loro 1 ìndiftolubil nodo. Gordiano . Il nemico lo avete in Cafa , anzi io. quella medefima Galleria, in culliamo , e voi non ve ne accorgete , Quella muraglia dipinla è quella , che fa la guerra al fiitema, che voi vi tenere così caro . Io vi prego , difle la Marchefa , liberarmi prello da quella inquietudine, o che io fo cancellar questareferences/>