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SAGGIO
SOPRA IL CARTESIO
In tutte le contrade di Europa sursero nelle arti e nelle scienze alcuni ingegni sovrani, che dagli uomini di lettere di ciascuna contrada vengono posti come alla testa della propria nazione. Tennero appresso i Greci e tengono tuttavia il campo Omero e Platone, come Cicerone e Virgilio appresso i Romani. Gl’Inglesi si recano a gloria di seguir le bandiere del Miltono e del Neutono, gl’italiani di Dante e del Galilei; e i Francesi vantano, sopra tutti i grandi ingegni de’ quali fu feconda la loro nazione, Cornelio e massimamente il Cartesio. Non ci è uomo di qualche dottrina che non sappia in quale altissimo onore sia tenuto in Francia quel filosofo; e quantunque egli non domini presentemente, come faceva per l’addietro, nelle scuole, pare nondimeno che conservi ancora nelle menti de’ suoi compatrioti un’autorità eguale allo splendore del passato suo regno. A lui dicono essere stata riserbata la gloria di purgare la Filosofia dalle vane quistioni scolastiche, e di trarla fuori dalla confusione e dalle tenebre ov’era involta; lui dicono averci mostrato il vero metodo di ragionare, rese chiare e distinte le nostre idee; in somma avere totalmente per esso lui cangiato faccia il mondo filosofico. Talché al Cartesio si vuol sapere grado se presentemente la Chimica non va perduta dietro alla ricerca del Lapis, se la medicina più non si regola per punti di luna, se l’Astrologia non è più al dì d’oggi chiamata a consiglio ne’ gabinetti dei principi. Lui predicano come un nuovo padre della Geometria, e vogliono che, mediante quello spirito geometrico da esso lui