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l’imperio degl’incas | 337 |
sulla quale i Romani fondarono l’imperio e la miglior milizia del mondo, e per cui ora gl’Inglesi di tanto hanno disteso il lor traffico e la loro potenza, era da esso loro singolarmente coltivata. Ne dava in certo modo l’esempio il re, il quale un certo giorno dell’anno metteva la mano ad un aratro d’oro che, quasi uno instrumento sacro, era religiosamente custodito nel tesoro. Nel distribuire regolarmente l’acqua alle terre, onde accrescerne la fertilità, aveano una cura grandissima; e in ciò non la cedevano a’ Persiani presso a’ quali l’Idrostatico sedeva tra’ grandi del regno, né agli stessi Mori, i cui bei lavori in tal genere si veggono tuttavia in Ispagna.
Qual fosse poi la bellezza, e la magnificenza delle fabbriche del Perù, quali fossero le fortezze, i ponti, i canali e le comode e lunghissime strade che si estendevano per quello imperio, ne fanno pienissima fede le grandiose reliquie che ne rimangono tuttavia. Alcune di esse furono poste in disegno dagli Europei, che, per determinar la figura della terra, intrapresero novellamente il viaggio di quel paese; e da esse sole noi formare possiamo, per quanto si spetta alla eccellenza nelle arti, un grande concetto di una nazione della quale poco o niun caso, per meglio dire, facevasi da noi. Di tutte le nazioni che sono fuori, a parlar così, del nostro mondo, noi siamo soliti magnificare per tale rispetto i Cinesi, con cui abbiamo direttamente traffico e de’ lavori della cui industria si fa giornalmente uso in Europa. Quella nazione antichissima, data tutta agli studi della pace, alle cui leggi e costumi si dovettero sottomettere i suoi medesimi conquistatori, a noi pare che tra le forestiere aver debba i primi onori; ed anche ci furono dei letterati uomini tra noi non meno dei Cinesi devoti, che ve ne sieno degli antichi Greci e Romani.
Ma per verità, se da una parte vorremo considerare come i Cinesi, avendo specule da un tempo immemorabile, non sapevano comporre un almanacco, non gettare artiglierie avendo la polvere di archibuso, pochissimo conoscevano di navigazione con tutto che si vantassero di aver trovata la bussola gran tempo innanzi a noi, e come da noi dovettero apprender l’arte di far sostegni in quei canali con cui, per la comodità de’ traffici,