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la giornata di zama 321

né meno quella distanza di quattro passi che gli divideva da principio? Gli Astati allora messi in disordine e rispinti, si sarebbono rovesciati addosso a’ Principi, e questi a’ Triarî; e tutti ingarbugliati insieme, terminata sarebbesi la cosa colla peggio dei Romani. Che se per avventura un volesse dire che, in virtù di una maravigliosa disciplina, gli Astati posti in disordine avessero fatto ritirata per mezzo agli spazî ch’erano tra una colonna e l’altra, allora i Principi sarebbono rimasi in testa delle colonne, e sarebbono venuti a combatter eglino la seconda schiera di Annibale e a sconfiggerla, e non gli Astati. Il che in tutto si discorda da quello che dice apertamente lo storico.

Ma ciò che a mio giudizio leva ogni dubbietà e taglia la quistione, si è questo: rotte ch’ebbero i Romani le due prime schiere di Annibale, restava da superare la terza, la più valida di tutte, che ancora rimaneasi intera, e dove trovavasi l’istesso Annibale in persona. Che fa Scipione? Fa sonare a raccolta per richiamare gli Astati che inseguivano tuttavia i fuggitivi; gli colloca dirimpetto al centro di questa terza schiera; fa serrar gli ordini a’ Principi e a’ Triarî sull’una e l’altra ala, a destra cioè e a sinistra; gli fa ire innanzi; e come e’ furono, dice Polibio, sulla medesima fronte di pari cogli Astati, ecco ch’egli dà dentro alla terza schiera e fa ragione in tal modo di compir la vittoria1. Dove è da considerare che le bande degli Astati, Principi e Triarî non sono più come da prima ordinate alla schiena, ma a’ fianchi le une delle altre; e la fronte dello esercito romano viene per tal nuova ordinanza a crescere di molto e a scemare per conseguente la grossezza che in sul principio del combattimento egli avea. Talché il vincere quella terza schiera non istava già nell’urtarla e nel romperla in un luogo o due, come fa un’ordinanza

  1. Οὐ μὴν ἀλλὰ τοὺς μὲν τραυματίας εἰς τοὐπίσω τῆς παρατάξεως κομισάμενος, τοὺς δὲ διώκοντας τῶν ἁστάτων ἀνακαλεσάμενος διὰ τῆς σάλπιγγος, τοὺς μὲν αὐτοῦ πρὸ τῆς μάχης κατὰ μέσους τοὺς πολεμίους ἐπέστησε, Τοὺς δὲ πρίγκιπας καὶ τριαρίους πυκνώσας ἐφ᾿ ἑκάτερον τὸ κέρας, προάγειν παρήγγειλε διὰ τῶν νεκρῶν. ἐπειδὴ δ᾿ὑπερβάντες ἐξ ἴσου τοῖς ἁστάτοις ἐγένοντο, σθνέβαλλον αἱ φάλαγγες ἀλλήλαις μετὰ τῆς μεγίστης ὁρμῆς καὶ προθυμίας: Id., ibid., n. XIV.