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320 | la giornata di zama |
trato tali materie; ed anche variar doveano a grado del capitano secondo le varie condizioni, opportunità e circostanze nel guerreggiare. Ma ben si può risolutamente sostenere che a Zama quello spazio esser dovea assai maggiore dei soli quattro passi immaginati dal Folard, atteso che in quello spazio pur dovea far ritirata, secondo l’ordine di Scipione, una parte di essi Veliti, se sostener non potessero l’urto degli elefanti o troppo vivamente venissero incalzati dal nemico. E chi non vede come, posto quello spazio di soli quattro passi e non più, ed entrando i Veliti in quella strettura e causandovi di necessità confusione, in luogo di porre in salvo sé medesimi, messo avrebbero in pericolo tutto l’esercito?
Male adunque regge, nel determinare qual fosse la ordinanza di Scipione a Zama, il sentimento del Folard; il quale, per farle prender sembiante di una schiera di colonne, non fa una difficoltà al mondo d’immaginare posizioni, distanze e tali altre cose che, ben lungi dal trovarsi espresse, sono contraddette dalle parole di Polibio e fanno dirittamente contro gl’intendimenti e il fine di Scipione.
E manco regge il sentimento del Folard quando gli eserciti sono alle mani. Messi in fuga da Scipione i cavalli di Annibale, le fanterie vengono dall’una e dall’altra banda alla zuffa. Gli Astati dopo un ostinato combattimento rompono la prima schiera del nemico; ma nell’azzuffarsi colla seconda furono disordinati. Al qual disordine occorsero tosto i condottieri de’ Principi; e con l’opporre le proprie bande gli fermarono e riordinarono; onde fu dagli Astati sconfitta anche la seconda schiera di Annibale1. Ma come immaginar potrebbesi che ciò fosse seguito, ponendo che fossero stivati insieme gli Astati, i Principi e i Triarî, come vuole il Folard, quando nel combattimento gli fa serrare gli uni addosso agli altri senza che tra loro vi rimanga
- ↑ Καὶ δὴ τῷ τοιούτῳ τρόπῳ συνέχεαν ἐπιπεσόντες τὰς τῶν ἁστάτων σημαίας. Οἱ δὲ τῶν πριγκίπων ἡγημόνες συν;θεασάμενοι τὸ γεγονός, ἐπεστησαν τὰς α’θτῶν τάξεις. Τῶν δὲ μισθοφόρων καὶ τῶν Καρκηδονίων τὸ πλεῖστον μέρος τὸ μὲν ὑφ᾿αὐτῶν, τὸ δ᾿ὑπὸ τῶν ἁστάτων, αὐτοῦ κατεκόπη: Id., ibid., n. XIII.