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316 | la giornata di zama |
sistema, le quali vennero fieramente combattute, egli ha fatto ogni suo potere per rinforzarlo e munirlo con l’autorità dell’esempio. Tanto più chea rgomentando la ragione come le cose debbano riuscire e mostrando l’esempio come riescono in fatti, pare esser questo un assai miglior fondamento che non è quella, e doversi perciò seguire in un affare di cosi grande importanza quale è la guerra. E la più solenne autorità, sopra la quale il Folard fonda il suo sistema è tratta dallo stesso ch’egli prese a comentare: ella è l’autorità di Scipione, il quale, secondo l’interpetrazione ch’egli dà a Polibio, combatté a Zama con l’esercito ordinato in colonne; e mercé di una tale ordinanza ottenne contro ad Annibale quella vittoria che diede final sentenza tra Roma e Cartagine dell’imperio del mondo.
Ora per chiarire sopra tal punto la quistione, non altro converrà fare, che ben chiarire il fatto medesimo, attentamente considerando ciò che di quella memorabile giornata ne dice Polibio, e ciò che sopra vi ragiona il Folard. E questo appunto intendo io ora di fare. Erano nella pianura di Zama le fanterie di Annibale, giusta il testo di Polibio, divise in tre schiere con la cavalleria sulle aIe; le due prime schiere alla consueta distanza l’una dall’altra, e la terza, ch’era composta delle reliquie dell’esercito d’Italia, dove trovavasi Annibale in persona e dove riposto avea la speranza della vittoria, era alla distanza di uno stadio e più dalla seconda. E dinanzi alla fronte dello esercito erano messi in battaglia sopra ad ottanta elefanti, i quali, prima che si venisse alla mischia, urtar doveano e porre in iscompiglio le legioni romane 1. Nell’ordinare le sue genti incontro
- ↑ Ὁ δὲ Ἀννίβας τὰ μὲν θηρία πρὸ πάσης τῆς δυνάμεως ὄντα πλείω τῶν ὀγδοήκοντα, μετὰ δὲ ταῦτα τοὺς μισθοφόρους ἐπέστησε περὶ μυρίους ὄντας καὶ δισχιλίους, τὸν ἀριθμόν. οὗτοι δ΄ἦσαν Λιγυστῖνοι, Κελτοί, Βαλιαρεῖς Μαουρούσιοι. τούτων δὲ κατόπιν παρέλαβε τοὺς ἐγχωρίους Λίβυας, καὶ Καρχηδονίους. ἐπὶ δὲ πᾶσι τοὺς ἐξ Ἰταλίας ἥκοντας κέρατα διὰ τῶν ἱππέων ἠσφαλίσατο, θεὶω ἐπὶ μὲν τὸ λαιὸν τοὺς συμμάχους Νομάδας, ἐπὶ δὲ τὸ δεξιὸν τοὺς τῶν Καρκηδονίων ἱππεῖς. παρήγγειλε δὲ τοὺς ἰδίους στρατιώτας ἕκαστον παρακαλεῖν ἀναφέροντας τὴν ἐλπίδα τῆς νίκης ἐφ᾿ ἑαυτὸν καὶ τὰς μεθ᾿ ἑαυτοῦ παραγεγενημένας δυνάμεις: Hist., Lib. XV, cap. I, n. XI.