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86 Il diavolo nella mia libreria ::


dal tratto molto cordiale; e talvolta mi invitava a pranzo alla sua bella mensa lombarda. Dopo pranzo accendeva un grosso sigaro, si stendeva su una bella poltrona e scopriva il suo bel gilè. Pareva una di quelle figurine che si ripetono sul giornale L'Avanti! per far capire al popolo cos’è il grasso borghese (ma allora l’Avanti! non c’era), cioè un uomo beato, con un gran sigaro in bocca, una catena d’oro, grossa come un ormeggio, sopra il grosso ventre, e grossi diamanti alle dita che mandano raggi da tutte le parti.

Questa rappresentazione è efficace; però mi ricorda un po’ l'artificio usato dai contrabbandieri per ammaestrare i loro cani. Vestono uno di essi da guardia di finanza con un bastone e bastona sempre i cani. È evidente che i cani con la bricolla del contrabbando appena vedono una guardia di finanza, sentono gran furore, e non si fanno certo pigliare.

Ora questo banchiere era una buona e onesta persona, piena anzi di preoccupazioni, tanto è vero che per distrarsi, seduto