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22 | Il diavolo nella mia libreria | :: |
primo periodo della Restaurazione. Poi si vede che l’orologio della dignità intellettuale, o del benessere economico, aveva fermato le sue lancette.
L’ultima generazione era rappresentata da quel kepì di guardia nazionale e da quelle due spade della patria. Fra quei volumi di teologia e di legge, e questi ormai innocui istrumenti rivoluzionari devono essere avvenuti dissidi atroci dentro quel cassone.
Allora ricordai e come rividi il nonno, un volto da cammeo, che faceva la sua professione di fede così: Io sono cristiano, cattolico, apostolico, romano. I contadini venivano la state a portare la manna del grano, e i donativi servili. Venivano sui carri coi grandi buoi e vestivano di rigatino. Ora non portano più nulla. Ricordo un altro vecchio che diceva: Italia libera! Dov'è ella st’Italia? Sarà tanto pianto un giorno!
Ma ormai tutto era polvere e ruggine.
Ben è vero che sbattuti, riordinati, disposti nei palchetti, coi loro dorsi di cartapecora dai forti rilievi, non stavano mica male quei libri su la parete: avevano un’aria