Pagina:Alfredo Panzini - Il diavolo nella mia libreria.djvu/27

20 Il diavolo nella mia libreria ::


erano sperdute, perchè non trovavano più il mortaio dove deporre le uova. Ma più sperduto era Tombolino, il gatto nero: perchè non trovava più la sottana nera della povera zia, su la quale si confondeva e nel cui grembo si riposava, nella fiducia di un bene senza fine e senza alterazione. Sono delusioni che accadono oltre che ai gatti, anche agli uomini, quando si fidano troppo dei beni terreni. Ora il nero Tombolino fuggiva via con il pelo irto e miagolava stranamente. Devo supporre che i suoi occhi gialli di animale presciente abbiano visto la morte attraversare la casa, già per tanti anni tranquilla.

Le galline me le portarono via nel biroccio: il gatto no. Gli diedero un colpo di vanga, e sotterrarono anche lui e i suoi occhi.

Durai non breve tempo e fatica a ripassare tutti quei libri: essi documentavano l’evidente benessere e dignità intellettuale