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:: Dolce morale 157


luisce, le emulsiona come si fa con l'olio di fegato di merluzzo, le riduce piccine piccine, le mette di nascosto dentro il siroppo, nella ben dolce cioccolata? «Mio Dio — pare esclamare il buon padre — come è delicato di stomaco questo nobile giovanetto! No, poi, quei frutti acerbi!».

«Io sono un uomo discreto — scrive il padre Mattei per il suo giovinetto, — io non vi proibisco di mangiare il fagiano, né vi prescrivo di vestire il panno romagnolo, che usavano i contadini...».

Sì lo so: è più bella l'ode intitolata L'Educazione dell’abate Parini che cerca di insinuare nell’animo di un altro giovanetto ben più austere virtù. L’abate Parini vuole che il suo giovanetto si vesta d’acciaio e di eroica morale. Ma non è più possibile! La stessa ode risuona un po’ anacronistica in quella bella sala settecentesca, tutta oro, ghirigori e fiorellini.

Giustizia entro il tuo seno
Sieda e sul labbro il vero.