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:: Memorie di giovinezza 143

Una mattina, giro lo sguardo, guardo: la testa c'era prima; ora non c'era più! C'erano due mani che annaspavano; poi più niente.

L’uomo annegava. Fu salvato. E quando fu vestito, vestiva la tonacella nera.

Era giovane press’a poco della mia età. Sorrideva dolcemente, ringraziava di essere stato salvato, ma non con eccessiva effusione. Gli domandai quali impressioni avesse provato. Rispose che quando s’accorse che annegava, aveva invocato il nome di Maria, era andato giù, e ci si trovava bene, o almeno non ricordava più nulla.

Quasi mi dispiacque di averlo salvato. E dicendogli poi che era imprudenza, non conoscendo il nuoto, andare in mare in quell'ora, da solo, discretamente fece capire che così faceva perchè a quell'ora non galleggiavano, su le acque, le donne. Non era della città, questo pretino, ma foresto; e i medici quivi lo avevano mandato a far la cura del mare.