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142 | II diavolo nella mia libreria | :: |
Egli ci spiegò che cosa era la dinamite e noi eravamo felici.
Ognuno di noi quattro prese la sua parte di lavoro: io come studente di letteratura dovevo redigere il programma del rinnovamento del mondo.
Di solito questi programmi si redigono di notte, o nelle osterie: io invece, mi alzavo presto e mi recavo per le opportune ispirazioni su la punta del molo, quando si leva il sole.
Questi programmi mi riuscivano assai facili, tanto che ne composi parecchi. Ma in ciascuno di essi c’era sempre la signorina, che mi aveva respinto, condannata a morte lei e i suoi genitori bigotti. Veniva poi anche la grazia; ma a condizioni ben determinate.
Era la stagione dei bagni di mare; ma in quell’ora prima del sole, su la spiaggia non si vedeva nessuno fuorché una testa nera che spiccava nello specchio lattiginoso del mare.
Tutte le mattine, quella testa.