Pagina:Alfredo Panzini - Il diavolo nella mia libreria.djvu/119

112 Il diavolo nella mia libreria ::


povero essere, nudo, inerme fra gli animali, che sono invece ben vestiti di squame, di pelame, di cuoio, ed hanno gran corpo. Hanno l’artiglio, il rostro, il veleno, il grande balzo, il grande volo: l’uomo a pena si poteva muovere su le delicate piante del piede.

Gli animali allora mangiavano l'uomo.

Chi lo distinse?

E per che mezzo fu l’uomo distinto dagli altri animali?

Le antiche fole raccontano che gli Iddii ebbero gran pietà della miseria dell’uomo, e gli fecero molti doni. Prometeo gli insegnò a ricavare il fuoco dalla selce, Demetra gli additò la meravigliosa pianta del grano, Atena piantò l’argenteo olivo da cui si spreme il più soave dei liquori, Dioniso quasi disegnò con la sua pianta dolcissima i luoghi della terra dove l’uomo meglio avrebbe abitato. Ermete insegnò la ruota. Apolline diede il canto. Marte donò l'asta e la freccia.