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94 | Il diavolo nella mia libreria | :: |
Sopra un paniere posava la gallina immobile e rigonfia.
La testa rossa sul corpo tutto bianco, pareva uno strano monile dì corallo. Io ho inteso al mattino le galline fare cocodè, ed è un suono allegro, perchè è come una diana del lavoro e del risveglio. Questo animale che va a dormire con le prime tenebre e si leva con la prima luce, è pure il simbolo della buona massaia.
Ora io rimasi sorpreso come al nostro avvicinarsi, la gallina, non più il gaio suo cocodè, ma un lugubre gorgoglio emettesse, di terrore e di minaccia. Non fuggì, ma tremava e fremeva per tutte le penne.
Qui le donne mi spiegarono molte cose: che la chioccia aveva sotto venti uova e tutte le riscalda e rimuove; che dal suo ventre ha strappato le penne per’ fare soffice il nido; che immota così essa sta per un mese o quasi, insonne.
«Povero animale — dissi accarezzando la rossa cresta — , e dire che gli uomini col tuo nome chiamano le cocottes!»
Ma, e la sozzura? Questo lo sanno tutti: