Ch’egli è voler di Chi può quel che vuole,
Che quanto il Servo suo d’orgoglio schivi 681Ebbe i desir, tant’alto ascenda e vole.
Poi questa in cielo udii voce: Fra i Divi
Tu, Eternitade, che in te giri e nasci, 684Nel volume immortal Lionardo scrivi,
E della beatrice ambrosia il pasci,
Che non avvien giammai di chi la sugge, 687Ch’avida e paga insiem l’Alma non lasci.
Allor, qual fumo, che attraverso fugge
Sospinto dal soffiar d’austro, o di coro, 690E nell’aereo vortice si strugge,
Sparver dal monte le corone d’oro;
E quelle immagin tutte ancor perdei; 693E l’Angel dopo lo svanir di loro
Ultimo si nascose agli occhi miei.