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quarta 67

Ma da’ contrarj a lor Duci condutto
     Stuol ne’ superbi suoi vanti feroce
     384Dalle tenebre nato a corre il frutto,
Grande movea conflitto; e per la voce
     Fiera, e per opre al minacciar eguali
     387Tal nascea strage d’ambo i lati atroce,
Che coperte apparian d’archi e di strali,
     D’aste e di busti in largo sangue estinti
     390Le ripe all’orgoglioso ardir fatali;
Finchè securo il vincitor fra i vinti
     Gli smorti s’imprimea vestigj in seno
     393Dalla corona ombrifera dipinti.
Allor piegavan tutte in un baleno
     Le genti e vincitrici e debellate
     396L’umil malgrado lor fronte al suo freno;
E piramidi e statue in bronzo aurate
     Ergeangli; e benchè avesse il cor selvaggio,
     399Eroe d’armi era inscritto, e di pietate.
Alcun fra quei vid’io ne’ modi saggio,
     Che volontaria quasi, e a lui rivolta
     402Accogliea l’ombra, e ne adorava il raggio,
Che tal le diè forma dal bujo involta;
     Nè fasto reo, ma dignitate e merto
     405Discorde il fea da quella turba stolta.
Altri intenti a mostrar l’ingegno esperto
     Nella ragion del trono, ed altri dietro
     408Alle scarse orme del saper incerto;
Altri alle colte prose, ed altri al metro
     Robusto, o alla gentil più dolce vena
     411Delle vote ghirlande ambian lo spetro;
E frodi all’altrui danno, e nell’arena
     Erbigera tessean lacci inumani
     414Ove lor venía men valore e lena: