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36 visione

Su pian erboso, e ai placid’ozj amico
     Mi posai presso a una voragin cinta
     54Da un orlo rozzo di macigno antico,
Entro cui rimirai sculta e distinta
     Pietrosa scala in tortuosi giri,
     57Ch’alto salía col margin primo avvinta.
Benchè Natura ad esplorar ne ispiri
     Quell’obbietto, che nuovo agli occhi addita,
     60Pur tacquer a tal vista i miei desiri;
Chè intenti solo alla fatal salita
     Pungean la salma, cui l’usata increbbe
     63Forza nella palude aver smarrita,
E sì l’insano lor impeto crebbe,
     Ch’io m’alzai; e nel mio sorger m’avvidi,
     66Che il suo vigor perduto il piè riebbe,
E mossi.... Quando un uom a fronte io vidi
     Cinto i grigi capei d’ostro lucente,
     69Che gli atti aggiunse al bieco volto, e i gridi,
E disse: Ah sconsigliato! e qual furente
     Ingannatrice voglia il cor ti move
     72L’orme a seguir della perduta gente?
Perchè dei danni tuoi l’ultime prove
     Nel colle cerchi in falsa immagin lieto,
     75Su cui l’alta Pietà grazia non piove?
Odimi: Il Ciel nol soffre, ed io tel vieto,
     Più oltre non andrai. Tacque, e col teso
     78Braccio al mio petto ei mi rispinse indreto,
Negommi lo stupor, onde fui preso,
     Ch’io ravvisassi all’improvviso assalto
     81L’uom grave, che il sentier m’avea conteso.
Ma a poco a poco poi dall’imo all’alto
     Guatando lui, su gli occhi miei l’impresso
     84Volto nella memoria entrò di salto,