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seconda 29

Pur intender non puoi la forza intensa
     Di tanto Amor, che ignoto è a te l’intero
     246Valor d’un’Alma, che in sè vuole, e pensa;
Che l’apprezzarla appien serbasi al vero
     Conoscitor di lei, che la compose
     249Nella fecondità del gran pensiero,
E la sua immagin santa in lei nascose,
     E dell’immago per diritto effetto
     252Indiviso compagno Amor vi pose.
Or poich’ei fra gli Amanti è il più perfetto,
     Conveníente fu ne’ moti sui,
     255Che alle leggi d’Amor fosse soggetto;
E perchè Amore era infinito in lui,
     Dovean pur infiniti esser i segni,
     258Ch’ei ne mostrasse apertamente altrui;
Tal che se chiede Amor, ch’ei non disdegni
     Morir per l’Uom già reo, cui vano fora
     261Altro mezzo a placar del Ciel gli sdegni,
D’uop’è che ceda, e l’immortal ancora
     Natura sua vesta di corpo, e Morte
     264In sembianza di servo affronti, e mora;
E scenda nel sepolcro, e colla forte
     Sua virtù la sua spoglia avvivi e sleghi,
     267Sè stesso in ravvivar, le altrui ritorte.
Or s’ei tal amator è che non neghi
     Per l’Uom ribelle abbandonar la vita,
     270Com’esser può, che ne resista ai prieghi?
E dell’Alma contrasti al voto, e aíta
     Ricusi a lei, che fra i sospir si duole,
     273Mentr’egli stesso a sospirar la invita?
Del Duce mio le angeliche parole
     Sciolser dai miei pensier la nebbia grave,
     276Che la ragion fra i sensi adombrar suole,