Pur intender non puoi la forza intensa
Di tanto Amor, che ignoto è a te l’intero 246Valor d’un’Alma, che in sè vuole, e pensa;
Che l’apprezzarla appien serbasi al vero
Conoscitor di lei, che la compose 249Nella fecondità del gran pensiero,
E la sua immagin santa in lei nascose,
E dell’immago per diritto effetto 252Indiviso compagno Amor vi pose.
Or poich’ei fra gli Amanti è il più perfetto,
Conveníente fu ne’ moti sui, 255Che alle leggi d’Amor fosse soggetto;
E perchè Amore era infinito in lui,
Dovean pur infiniti esser i segni, 258Ch’ei ne mostrasse apertamente altrui;
Tal che se chiede Amor, ch’ei non disdegni
Morir per l’Uom già reo, cui vano fora 261Altro mezzo a placar del Ciel gli sdegni,
D’uop’è che ceda, e l’immortal ancora
Natura sua vesta di corpo, e Morte 264In sembianza di servo affronti, e mora;
E scenda nel sepolcro, e colla forte
Sua virtù la sua spoglia avvivi e sleghi, 267Sè stesso in ravvivar, le altrui ritorte.
Or s’ei tal amator è che non neghi
Per l’Uom ribelle abbandonar la vita, 270Com’esser può, che ne resista ai prieghi?
E dell’Alma contrasti al voto, e aíta
Ricusi a lei, che fra i sospir si duole, 273Mentr’egli stesso a sospirar la invita?
Del Duce mio le angeliche parole
Sciolser dai miei pensier la nebbia grave, 276Che la ragion fra i sensi adombrar suole,