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alla duodecima visione |
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P. 241. |
Appresentossi d’adamante un lago, ec.
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Cioè un lago trasparente come diamante, in quella guisa che come vetro trasparente e a cristallo simigliante era il mare vitreo, che si stendeva davanti al trono di Dio, veduto da San Giovanni nell’Apocalisse (cap. IV v. 6): et in conspectu sedis tamquam mare vitreum simile crystallo.
Ivi. |
Oltre cui si scorgea ec.
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Non diversa cosa vide l’Apostolo San Giovanni nel luogo sopraccitato: Et iris erat in circuitu sedis, v. 3; e presso a poco la stessa il Profeta Ezechiele nella sua Prima Visione (cap. I v. 27 e 28).
Ivi. |
Il volto, ch’era insieme e volto e luce.
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L’idea è tolta da Daniele (cap. VII v. 10): Fluvius igneus rapidusque egrediebatur a facie ejus.
Ivi. |
Ei col piè, che le nubi ondifer’ ave ec.
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La grande immagine viene dall’Apocalisse (cap. IV v. 5): Et de throno procedebant fulgura et voces et tonitrua.
P. 243. |
Qual da mille torrenti un suon che uscisse; ec.
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Suono e voce di molt’acque dissero Ezechiele (cap. I v. 24 e cap. XLIII v. 2), e l’Evangelista Giovanni nell’Apocalisse (cap. I v. 15, cap. XIV v. 2, e cap. XIX v. 6), quando esprimer vollero un grande e straordinario o suono o voce.
P. 245. |
Che di morte un vapor ec.
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Il vajuolo, che fece temer moltissimo della vita di Sua Maestà, Imperatrice Maria Teresa, e tenne a lungo in estrema ansietà, e tormentoso sbigottimento i tanti