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252 annotazioni

col Gran-Signore e le Africane Potenze; il grande Spedal di Firenze, che rese più salubre; la Marina e il Commercio di Toscana, che accrebbe, e le Scuole di Nautica, che v’instituì; i Bagni di Pisa, che ornò, e più comodi fece; le Biblioteche Toscane, che arricchì di strumenti e di macchine per la fisica e sperimentale filosofia, e provvide di professori con annuali stipendj.

P. 237. La schiera intanto numerosa feo ec.

Finge l’Autore accompagnato il Trionfo dell’Imperadore al Cielo da que’ medesimi, che egli vivendo beneficò e soccorse, cioè: la Toscana, che in tempo di carestia provvide di grani co’ suoi tesori; la gente Volterrana, che sovvenne dalle grandini desolata: la Casa del Rifugio in Livorno da lui animata e approvata; e Livorno stesso da’ tremuoti scosso ed oppresso, generosamente ajutato.

P. 238. I Lotaringhi Duci, e d’Austria i Regi ec.

Molti di numero, e insigni per pietà e singolari per valore furono i Principi di queste due Sovrane Famiglie, che decorarono i loro secoli, esaltarono i loro dominj, e di tutta Europa furono il primo onore.

P. 239. Del numero beato ultima venne ec.

Come la regina di tutte le Virtù ne chiude la mostra la Carità, e le grandi prove dinota, che S. M. I. dell’animosa carità sua seppe dare, e tra esse l’incendio del Magazzino della polvere, accesosi fortuitamente in Vienna vicino alle mine cariche de’ bastioni, spento per opera dell’intrepido Imperadore, che fu il primo a passar su le mine, e a fermarsi sul tremante baluardo per incoraggiare i Granatieri; e vi si tenne sino a fuoco estinto del tutto; e così pure la maravigliosa intrapresa di passare il primo sopra di fragil barca il Danubio a traverso di altissima piena e di grossi e spezzati ghiacci, per portar vitto e soccorso all’innondato Borgo di Leopoldstadt.