E lo spirato Amor santo lo elegga 546Suo nido eterno, e i teneri sospiri
Dell’Uom divinizzato esalti e regga.
Or se dubbio non v’ha, che il Padre miri 549Sè medesmo nel Verbo, e quanto chiude
In sè la Terra e il Ciel negli ampi giri,
Ne avvien, che l’Alme d’ogni colpa ignude, 552E al Verbo avvinte, in lui fisando il ciglio
Scorgano il Padre, e in esse ancor virtude
Si desti di veder nel basso esiglio 555Lo stato uman; chè i tanti e varj obbietti
Sicura via di rimirarli è il Figlio.
Gli Angelici m’avean sublimi detti 558Rallumata così la mente incerta
Fra il misto di pensier moto e d’affetti,
Ch’io mi pascea di tanta luce offerta, 561Scemando in parte il bujo, che coprimmi
Per la profonda in Dio Tríade certa;
Quando l’orecchio e il cor questa ferimmi 564D’un gran Coro armonía, che in dolce foggia
Altra immago a mirar il varco aprimmi:
Chi è Costei, che dal deserto poggia 567Coronata di gigli, e in sovrumane
Fiamme avvampando al divo Amor s’appoggia?
Poi subito cangiossi il canto. Oh vane 570Speranze frali acerbamente mozze
Nel fiorir loro, e spente! oh menti umane
Gli alti decreti in penetrar sì rozze! 573Tu altrui serbata invano or vieni intatta
Del sacro Agnello alle beate nozze:
Tu da’ tuoi Regni al sommo Empiro tratta, 576D’altra di rai corona orni le chiome,
Che dal tempo non mai ti fia sottratta.