Alla destra l’Uom-Dio sedea, che i doni 348Sparsi su noi del prezioso Sangue,
E le invitte di quel voci e ragioni
Offriva al Padre, e gli scopría l’esangue 351Lato presso alla Croce, onde in noi scorse
Il fonte di pietà, che mai non langue.
Fra i due spirato d’essi e ugual, che sorse 354Pria del tempo e del moto, Amor eterno,
Foco era tríonfale ovunque corse:
E sotto al suo Divin figlio in materno 357Atto pieno di grazia e d’umiltate
La Calcatrice del Serpe d’Inferno
Stava, e splendea fra l’Anime beate, 360Tanto in beltà maggior, ch’Uom, se Lei vide,
Pensa, e vinto è il pensier dalla beltate.
Oltre numero poi le sacre guide 363Dell’uman cor, gli Angeli puri, e l’Alme
Dal velo sciolte, e a Dio più strette e fide:
Altre di stole ornate, altre di palme, 366Altre di spine, altre, cui nullo oltraggio
Annebbiò il fior delle virginee salme.
Dal Padre onnipossente immenso raggio 369Uscía riverberando al Figlio in volto,
E da ambi egual fulgore egual passaggio
Fea nel Divino Amor, da cui disciolto 372Di sante fiamme inestinguibil fiume
Era dai due, su cui piovea, raccolto,
Formando in tre distinti un solo Nume 375Con vincol pari eternamente sodo.
Dal Figlio un suo, che insiem del Padre è lume,
Scendea in ogni Alma con dissimil modo, 378Mentre di foco Amor la empieva; e il Cielo
Di gaudio era, d’amor, di gloria un nodo.