E i maligni vapor del tetro inserti
Aere spirato dalle membra inferme 183Resi in salubre albergo al danno inerti;
E in numero accresciute, e in prove ferme
Di nautic’arte le Tirrene prore, 186E rabbellite le Pisane Terme:
E ai raccolti volumi aggiunto onore
D’industri ordigni, e a lor per norma e face 189Scelto de’ colti ingegni il più bel fiore.
E tante d’anni in corto vol fugace
Geste compiute appien; ch’ei benchè degno 192Di tríonfar con l’armi amò la pace.
A tai detti suonò di lodi un segno
Vivo sì, che la terra e il mare empieo: 195Abbia chi pace amò di pace il regno.
La schiera intanto numerosa feo
Di sè onorata e risplendente mostra 198Per l’aria, su cui l’ale ampie batteo;
E qual la Via nel ciel Lattea si mostra
Gremita d’astri sì, che non divisi 201Sembran al guardo della terrea chiostra;
Tal quella turba fulgida nei visi,
Distinti a gaudio ed a bellezza rara, 204Parea un sol lume agli occhi in essa affisi.
In questa eran color, che nell’amara
Valle del lagrimar, mentr’ebber vita, 207Parver di lui cura più scelta e cara.
Ch’altri, cui fu l’esca vital rapita
Dal nimico vapor all’auree spiche 210Carco di ruggin di velen vestita,
Dalle pie man di largitate amiche
Trasser conforto sì, qual se di germi 213Serbasser folte i mietitor le biche: